"Tutto considerato, lavorare è meno noioso che divertirsi."
(Charles Baudelaire)
Gli effetti che i contesti organizzativi possono esercitare sull’equilibrio psicologico dei lavoratori (effetti identificati comunemente nello stress, nel burn-out e nel mobbing) rappresentano sicuramente uno dei principali interessi attuali della psicologia del lavoro che si è spesso confrontata con i temi relativi alla qualità della vita nelle organizzazioni e all’efficienza organizzativa.
Dati recenti forniti dall’Agenzia Europea per la Sicurezza e Salute sul Lavoro dicono che, nell’Unione Europea, più di un lavoratore su quattro soffre di stress legato all’attività lavorativa e che tale stress è tra le principali cause di problemi di salute dell’aumento dell’assenteismo e della riduzione della produttività.
Il nostro interesse per lo studio del benessere in campo lavorativo deriva soprattutto dalla consapevolezza che le persone che si sentono bene oltre a manifestare benefici in termini di salute e longevità, lavorano in modo più produttivo, aumentando il benessere organizzativo. Ci impegniamo da anni in interventi di riconoscimento, prevenzione e contrasto del mobbing e dei rischi psicosociali seguendo linee guida rigorose e scientifiche.
Con l’inizio del 2011 le aziende hanno dovuto dare avvio al processo di valutazione del rischio stress lavoro-correlato, obbligo richiesto dall’art. 28 del D. Lgs.81/08 e ribadito dalla lettera Circolare 23692 del 18.11.2010 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; tale valutazione si concentra su aspetti dell’organizzazione che possono rappresentare pericoli per la salute dei lavoratori.
Non esistono criteri predittivi che possano escludere a priori un’azienda e chi non si adeguerà rischierà pesanti sanzioni penali e pecuniarie.
L’introduzione di questo nuovo obbligo ha portato ad un’esagerata offerta di strumenti sbrigativi e a basso costo (per lo più software e check-list), purtroppo inadeguati e insufficienti ad ottemperare l’obbligo di legge. La natura del rischio stress lavoro-correlato, diverso da altri rischi occupazionali affrontabili con metodi e strumenti di misura standardizzati, richiede l’utilizzo di strumenti integrati, la competenza di uno psicologo del lavoro (per ciò che concerne l’approfondimento della valutazione) e il coinvolgimento dei diversi attori del sistema di prevenzione e protezione interno (Datore di lavoro, Dirigenti, Preposti, RSPP, Medico Competente e RLS).
Per rispondere a questo specifico bisogno, offriamo un servizio di valutazione del rischio stress lavoro-correlato che soddisfa, per intero, le richieste del Decreto Legislativo 81/2008, e dell’Accordo Europeo sullo stress lavoro-correlato dell’ottobre 2004, offrendo al contempo una preziosa opportunità di miglioramento e sviluppo.
Oltre ad accompagnare le aziende nei processi di valutazione del benessere lavorativo, organizziamo l'allestimento di uno "sportello di aiuto" in azienda dove i nostri psicologi e psicoterapeuti si mettono a disposizione per prendere in carico eventuali bisogni individuali di orientamento, assistenza e supporto psicologico.